Per quanto riguarda la Grecia non c’è ancora nessuna intesa in vista che potrà essere presa stasera al vertice Ue o lunedì durante l’incontro bilaterale con il premier ellenico, Alexis Tsipras.
A dichiararlo è la cancelliera tedesca Angela Merkel durante il Bundestag e frenando di nuovo una trattativa che sembra sempre più complicata. Una soluzione sarà possibile “solo se si trovano degli accordi e se tutti si attengono a questi accordi” e “una soluzione si può trovare solo sulla base degli accordi già intervenuti nell’Eurogruppo il 20 febbraio”, ha aggiunto sposando la linea della fermezza. Anche per il presidente Ue, Donald Tusk, stasera non sarà decisiva.
La questione è urgente. Anche perché, come ha ricordato il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, il tempo stringe: il governo greco “ha bisogno a breve termine di 2-3 miliardi per riuscire a rispettare le scadenze correnti”, ha spiegato il politico socialista in un’intervista alla radioDeutschlandfunk, aggiungendo che l’attuale situazione finanziaria di Atene “è pericolosa”. Il governo ellenico avrebbe per questo chiesto alle maggiori aziende nazionali, a partire dalle municipalizzate che forniscono servizi dall’acqua all’elettricità, di investire le loro riserve di liquidità in titoli di Stato a breve. La notizia rimbalza da Kathimerini, che ricorda la mossa simile fatta nei confronti dei fondi pensione da parte dell’esecutivo Tsipras.
Si complica dunque il puzzle in vista del mini-summit che si terrà dopo la fine dei lavori del vertice Ue e al quale parteciperanno il presidente della Ue Donald Tusk (che l’ha convocato su richiesta di Tsipras) il presidente della Bce, Mario Draghi, della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande.