A seguito del mancato accordo all’Eurogruppo di giovedì continua la fase di stallo nelle trattative tra la Grecia e i creditori internazionali.
Tuttavia, i mercati sono fiduciosi che alla fine un accordo verrà trovato anche perché il presidente del Consiglio europeo. Donald Tusk, ha convocato un vertice straordinario per lunedì prossimo. Il livello delle trattative, dunque, si sposta dai ministri dell’Economia ai capi di Stato e governo e il premier greco Alexis Tsipras ammette: “Il vertice è uno sviluppo positivo nel percorso verso l’accordo, ci sarà una soluzione nel quadro delle regole Ue e della democrazia, che permetterà alla Grecia di tornare alla crescita”.
Dopo un avvio debole i mercati provano a rafforzarsi con le pospettive di accordo, mantenendo comunque un atteggiamento cauto: a Milano Piazza Affari gira in rialzo e chiude a +1,07% dopo un avvio in rosso. Più deboli le altre Borse europee: Londra sale dello 0,07%, Parigi aggiunge lo 0,27% eFrancoforte cede lo 0,54%. Atene chiude in rialzo dello 0,57%. Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread è in rialzo in area 155 punti con il rendimento dei Btp al 2,29%. L’euro chiude in calo dopo aver sfiorato in giornata quota 1,14 dollari: la moneta unica passa di mano a 1,1331 dollari e cede anche nei confronti della valuta nipponica a 139,06 yen (le valute). Debole Wall Street: quando chiudono i mercati europei, il Dow Jones cede lo 0,2%, mentre l’S&P 500 arretra dello 0,1% come il Nasdaq che ieri ha stabilito un nuovo record.
Sul fronte macroeconomico la giornata è scarica di eventi, gli addetti ai lavori faticano quindi a prendere posizione, anche perché come detto mancano indicazioni chiare su quelle che saranno le prossime mosse della Federal Reserve in materia di politica monetaria. In mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo (+0,92%), trovando il rimbalzo malgrado il pericoloso stallo sul negoziato per risolvere la crisi della Grecia. L’indice Nikkei, dopo tre sedute in calo, sfrutta la frenata dello yen e guadagna 183,42 punti, a 20.174,24. La Bank of Japan ha mantenuto ferma, al termine del board di 2 giorni, la politica monetaria ultra-espansiva insieme al giudizio sullo stato dell’economia nipponica, vista in “ripresa moderata”.