Arriva il ‘nulla osta’ del Parlamento greco al primo pacchetto di misure deciso da Bruxelles. Un ‘si’ giunto oltre la mezzanotte, scadenza ufficialmente fissata dall’Unione europea.
L’approvazione è giunta a seguito di una lunga notte di tensione sia nel Parlamento di Atene che per le strade. Basti segnalare gli scontri in piazza Syntagma tra le forze dell’ordine e un gruppo di anarchici.
Il voto
I sì sono stati 229, 64 i no, 6 gli astenuti. Tuttavia vanno segnalate ben 40 defezioni tra le fila di Syriza. Un via libera senza neppure un applauso nell’emiciclo, arrivato alla vigilia di due importanti incontri delle istituzioni finanziarie europee:l’Eurogruppo e il board della Bce che hanno discusso del prestito ponte e dell’Ela, il fondo di liquidità per le banche elleniche.
La forte divisione nella maggioranza, seppur non devastante nelle cifre, getta comunque molte ombre all’interno del partito di Alexis Tsipras. Tanto che il ministro dell’Interno, Nikos Voutsis, alla domanda se i greci possano tornare alle urne in autunno risponde: “Se si tratta di settembre o ottobre è molto probabile, ma se questo avverrà, sarà il risultato di un processo complessivo e non dipenderà solo dal governo”, come riportano diversi media greci.
Prima del voto, Tsipras aveva pronunciato due discorsi davanti ai deputati, con toni drammatici: “A chi pensa che io sia stato ricattato, come pensano tanti ed hanno scritto tanti media nel mondo, dico che nelle 17 ore di Bruxelles avevo di fronte tre alternative: o l’accordo, o il fallimento con tutte le conseguenze, o il piano Schaeuble per una moneta parallela. E fra le tre, ho fatto la scelta di responsabilità”.