Da Atene parte l’ordine per rimborsare Banca Centrale europea, Fondo Monetario internazionale e Banca centrale della Grecia.
Un annuncio atteso da molti giorni, dato da un funzionario del Ministero delle Finanze greco. La cifra complessiva si aggira sui 6,8 miliardi di euro. Il Fondo Monetario internazionale ha confermato il saldo.
La Grecia, secondo quanto ribadito dal portavoce del Fondo Monetario internazionale Gerry Rice, ha rimborsato oggi la totalità” dei prestiti arretrati: quasi 2 miliardi di euro. Dunque, non è più in arretrato:
Come abbiamo già detto il Fondo è pronto a continuare ad assistere la Grecia nei suoi sforzi per tornare alla stabilità e alla crescita finanziaria. A questa parte di rimborsi, si unisce quella alla Banca centrale europea per i titoli acquistati nell’ambito del programma anti-spread all’apice della crisi finanziaria – in scadenza oggi, con relativi interessi (4,2 miliardi in tutto), più una partita minore verso la Banca centrale greca. Il rimborso è avvenuto grazie al prestito ponte di 7,16 miliardi alla Grecia, il cui pagamento è stato confermato dalla Commissione Ue.
La notizia è arrivata in un giorno molto particolare per la Grecia, che si trova come noto alle prese con il terzo piano di salvataggio. Da una parte, infatti, le banche hanno riaperto pur mantenendo stringenti controlli sui capitali: rimangono vietate le transazioni verso l’estero e il prelievo è limitato (c’è un tetto cumulato a 420 euro a settimana, da 60 euro al giorno).
I limiti rimangono ben saldi per evitare la corsa agli sportelli, che lo stesso governatore Mario Draghi ha indicato come eventualità da scongiurare a tutti i costi. Dall’altra parte, il contraltare a questo parziale sollievo per la popolazione arriva dall’effettivo incremento dal 13 al 23% dell’Iva su molti prodotti, incluso il cibo e il pubblico trasporto.