Il gigante dell’e-commerce che si occupa di proporre sconti online, è arrivato ad un momento decisivo per la sua espansione nel mondo. È stato annunciato un taglio di più di mille posti di lavoro e l’abbandono di 7 paesi dove gli affari non sono remunerativi. Ecco cosa sta succedendo a Groupon.
Una revisione profonda quella che interessa Groupon che in questo momento ha deciso di operare un taglio del 9,3% della forza lavoro totale. Un taglio del personale che interessa anche il nostro Paese anche se non sono stati definiti i dettagli dell’operazione.
Il comunicato ufficiale della compagnia spiega che l’operazione è finalizzata a far ripartire l’azienda, è pensata in una prospettiva di futura crescita del brand. Andranno a casa 1100 persone delle 11843 impiegate. Molto della decisione deriva anche dal perfezionamento del sistema che non necessità più dell’intervento fisico di una volta.
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In Italia i licenziamenti dovranno essere decisi a seguito di un incontro dei vertici di Groupon Italia con i sindacati. Attualmente ci sono 350 persone impiegate nell’azienda. Tutto potrebbe completarsi nel giro di qualche giorno. Il piano sociale prevede tra l’altro lo stanziamento di 35 milioni di dollari e 24 di questi dovranno essere sborsati entro l’ultimo trimestre dell’anno.
E quali settori produttivi dovranno essere ridimensionati? Il riassetto riguarderà soprattutto le risorse dedicate alla vendita e all’assistenza nei mercati al di fuori degli Stati Uniti. Se durante la crisi greca Groupon aveva deciso di chiudere le attività in Grecia e Turchia adesso ha deciso di abbandonare altri 7 paesi e nello specifico: Filippine, Marocco, Panama, Portorico, Taiwan, Thailandia e Uruguay.