Il cambio di strategia di Groupon non porta a buoni risultati. Il sito di coupon è dunque pronto a tagliare 1.100 posti di lavoro a livello globale, quasi il 9,3% della forza lavoro complessiva, nell’ambito dell’annunciata ristrutturazione delle attività internazionali.
Come si legge nella documentazione presentata alle autorità di regolamentazione gli esuberi dovrebbero essere completati entro settembre 2016. I tagli potranno provocare oneri sino a 35 milioni di dollari, di cui tra 22 e 24 milioni saranno iscritti a bilancio nel terzo trimestre.
“Sostanzialmente tutti gli oneri al lordo delle tasse saranno pagati in contante e si riferiscono a liquidazioni e indennizzi dei dipendenti”, si legge nei documenti. La società ritiene che i risparmi sui costi saranno “irrilevanti nel 2015”, mentre saranno più significativi negli anni successivi. Le somme risparmiate saranno reinvestite nelle attività del gruppo.
Groupon ha chiuso l’ultimo trimestre con profitti pari a 109,1 milioni di dollari, 16 centesimi per azione, contro il rosso da 22,9 milioni, -3 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Escludendo le voci straordinarie, l’utile è stato di 2 centesimi per azione, uno in meno rispetto alle previsioni. Il fatturato è salito del 3,1% a 738,4 milioni, meno dei 740,3 milioni attesi dagli analisti. Le vendite nordamericane, circa due terzi del totale, sono salite del 14%, mentre quelle in Europa, Medio Oriente e Asia sono aumentate del 9,3%. Gli utenti attivi, ovvero quelli che hanno comprato almeno un coupon negli ultimi dodici mesi, sono aumentati del 6%.