E’ in atto anche un’indagine della Procura di Firenze circa la presunta “esterovestizione” di una controllata irlandese del gruppo Roberto Cavalli.
Tra le righe dell’ultimo bilancio della maison del lusso viene fuori, infatti, un contenzioso con il Fisco partito da una verifica fiscale portata avanti dai militari della Guardia di Finanza di Firenze sulla controllata irlandese Satelin e “conclusasi con la notifica di un processo verbale di constatazione in data 15 dicembre 2014. La verifica in esame – precisa il bilancio della Roberto Cavalli – ha avuto la finalità di accertare la posizione fiscale (in Italia) di Satelin Ltd per le annualità dal 2005 al 2014 ai fini dell’Ires e dell’Irap”.
Successivamente alle indagini svolte, è stata contestata l’esterovestizione della società con sede in Irlanda, paese a fiscalità più leggera del nostro, “identificandone in Italia – spiega il bilancio – la sede amministrativa e il place of management”. Gli imponibili Ires e Irap per i quali i militari hanno proposto il recupero a tassazione per gli anni di imposta dal 2005 al 2009 sono complessivamente pari a 9,69 e a 9,77 milioni, mentre viene contestata “l’omissione della presentazione della dichiarazione in Italia e il mancato versamento di imposte Ires per 3 milioni e Irap per quasi 404mila euro. Ciò, precisa la Roberto Cavalli, “nonostante la stessa abbia assoggettato i propri redditi a tassazione in Irlanda, applicando l’aliquota del 25 per cento”.
Ebbene, anche la Procura di Firenze, sotto la direzione del pm Gianni Tei, ha aperto un’inchiesta su questo caso di presunta esterovestizione. I fatti contestati vanno dal 2005 al 2009 e coinvolgono nove persone tra amministratori di diritto e di fatto della Satelin, tra cui anche una figlia dello stilista e fondatore della maison, Cristiana.