Via agli aumenti Irpef nel 2014. Aumenti che, in prospettiva, valgono all’incirca 500 milioni. Altri cinquecento milioni saranno previsti in sede di rincaro. Sono infatti in programma nuove decisioni per il 2015. Una situazione, questa, che si trascina dal 2011, dall’introduzione della norma (entrata in vigore a scoppio ritardato) da parte del Governo Monti all’interno del ‘Decreto Salva – Italia’. Alcune regioni, pertanto, hanno già raggiunto i nuovi tetti massimi che le aliquote annuali hanno concesso. Ma cosa cambia da nord a sud? Il nuovo Fisco regionale è già stato sperimentato nel Lazio. La rgione ha scelto di usufruire in pieno di tutte le nuove opportunità, seguendo alla lettera il Dlgs68/2011. Per quanto concerne il sistema addizionale, dunque, il Lazio si attesta nel 2014 al 2,33%. Il destino implica che salirà al 3,33% a partire dal 2015. Questo sistema porterà nelle casse 239 milioni quest’anno e 650 milioni il prossimo anno.
La manovra del Lazio, inoltre, contempla l’introduzione dell’Iresa (Imposta sulle emissioni onore degli aeromobili). Sono state inoltre modificate le architetture delle tasse di una serie di concessioni regionali.
> Guida agli aumenti Irpef nelle Regioni
Perchè il Lazio ha questo primato in termini di Irpef? I problemi di bilancio, aggravatisi successivamente alle contestazioni della Corte dei Conti (la tesi è che il 2012 si chiuse con un debito di 6,5 miliardi) condizionano i successivi equilibri. Problemi simili sono presenti anche in Piemonte, dove i bilanci fanno si che il Governatore metta mano alle aliquote Irpef. Gli aumenti tutelano in parte i redditi dei contribuenti che arrivano sino a 28.000 euro. Sopra questo tetto l’aliquota è del 2,31%. Sopra i 75.000 euro si attesta invece al 2,33%.
Situazione più moderata in Liguria, dove la manovra fa registrare un balzello dall’1,23% all’1,73%.