È vero, in Italia il lavoro, soprattutto per i giovani, è un’utopia. Ce n’è poco e quel poco che c’è è precario e, nella maggior parte dei casi, sottopagato. A questo si aggiunge che, quando un paese ha fame di lavoro, si tende a sottostare anche a delle condizioni che, in tempi diversi, non sarebbero mai state accettate, come, ad esempio, una retribuzione non equilibrata con il monte ore lavorato, la mancanza di garanzie e di diritti e molto altro.
► Anche i manager possono essere licenziati
Ma non è solo in Italia che esistono squilibri di tal genere. In Italia si lavora mediamente 1.776 ore all’anno, mentre in altre parti del mondo le ore lavorate sono molte di più, a fronte, inoltre, di stipendi medi più bassi.
L’Ocse, a questo proposito, ha stilato la lista dei dieci paesi al mondo nei quali si lavora per più ore ogni anno, lista nella quale l’Italia non compare.
I 10 paesi dove si lavora per più ore all’anno
10. Repubblica Slovacca: 1.749 ore di lavoro all’anno, con stipendio medio di circa 14.522 euro.
9. Giappone: 1.756 ore lavorative all’anno e stipendio medio di 25.765 euro.
8. Ungheria: 1.797 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 14.803 euro.
7. Stati Uniti: 1.798 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 41.469.
6. Polonia: 1.893 ore lavorative all’anno, per uno stipendio medio di 15.284 euro.
5. Russia: 2.002 ore lavorative annue, per uno stipendio medio di 11.642 euro.
4. Estonia: 2.021 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di 13.193 euro.
3. Corea del Sud: 2.092 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di quasi 30mila euro.
2. Cile: 2.102 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 12.048 euro.
1. Messico: 2.317 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di 7.528 euro.