Ci sono dei brand nel settore della moda che più di altri vale la pena comprare e quelli che arrivano dal New York Times NYT non sono consigli per gli acquirenti di capi di lusso ma consigli che sono forniti agli investitori. Si cerca infatti di capire quali sono i marchi più appetibili per chi vuole puntare sul settore della moda.
Nell’ultimo anno ci sono stati degli accordi che hanno coinvolto soprattutto gruppi di private equity. Si parla ad esempio dell’acquisizione di Roberto Cavalli da parte del Fondo Clessidra che ha rilevato il 90% dell’azienda in questione oppure dell’investimento in Proenza Schouler di Castanea Partners.
Purtroppo bisogna anche registrare una battuta d’arresto nelle acquisizioni legata soprattutto alla crisi dei mercati cinesi che si sono rivelati nelle ultime settimane in una nuova fase crescente. Non è un caso, infatti, che il 23 settembre lo stilista Scognamiglio abbia ceduto il 30% della sua azienda al fondo Y Capital di Hong Kong che dopo investimenti diversi nel settore creativo, aveva pensato di espandersi nel settore di lusso con la casa di moda dello stilista.
Il Post ha riassunto i brand sui quali vale la pena investire, indicati dal NYT e noi ne abbiamo selezionati due: Salvatore Ferragamo e Victoria Beckham.
Ferragamo
Secondo quanto riportato al New York Times da Luca Solca, capo dellaluxury goods research di Exane Bnp Paribas, la casa di moda italiana con sede a Firenze è il bersaglio d’acquisizione più attraente, e probabile, a medio termine.
Il marchio si dedica alla produzione di collezioni ready-to-wear, calzature e articoli in pelle ed ha attirato in passato l’attenzione di conglomerati che potrebbero avere piani di espansione: un altro nome di questo tipo fatto spesso è quello di Missoni.
Il New York Times scrive però che la lentezza del mercato asiatico ha anche significato una stabilizzazione della strategia di diverse compagnie e Michele Norsa, amministratore delegato di Ferragamo, ha costantemente negato che il brand sia in vendita.
Beckham
Oggi si assiste sempre più a una frammentazione della domanda dei clienti, dovuta secondo il New York Times ai digital media e alla crescita della diversificazione e della sofisticatezza dei gusti dei consumatori, che hanno portato molti clienti a trascurare le etichette molto grandi, come Louis Vuitton o Gucci ad esempio, a favore di brand più piccoli.
Il New York Times spiega che era nata una sorta di “guerra di acquisizioni” tra LVMH e Kering, i due maggiori conglomerati nel mondo della moda, interessati entrambi ad inglobare alcuni brand più piccoli ma con un potenziale a lungo termine. Rientra in questa categoria la casa di moda di Victoria Beckham, che la ex cantante delle Spice Girls ha fondato nel 2008 dandole il proprio nome, con sede a Londra. Si dice che abbia ricevuto proposte da entrambi i gruppi, senza però che avesse intenzione di vendere.