I Comuni ogni anno chiedono dei soldi ai cittadini attraverso le tasse, ma a quanto ammonta questo insieme d’imposte comunali? Un’indagine di Openpolis evidenzia che si tratta di circa 800 euro procapite di media ma si può arrivare anche a 1000 euro se per risiedere si scelgono grandi città come Venezia o Roma.
Openpolis, nella sua sezione Openbilanci, ha analizzato le imposte che complessivamente un comune chiede ai cittadini e sono state inserite nelle classifica ben oltre 8000 città di cui si analizzano voci di spesa ed entrate. Nella classifica delle 15 città più popolose d’Italia, un cittadino spende mediamente 800 euro all’anno per pagare le tasse comunali. Il dato medio è trainato da comuni grandi come Venezia e Roma dove si superano anche i 1000 euro procapite.
> Quali sono i comuni che pagheranno le tasse più elevate
Quando si parla di imposte, però, è necessario fare delle precisazioni. Si fa rifermento ad un prelievo coattivo di ricchezza dal cittadino contribuente e non ci si riferisce a specifiche prestazioni dell’ente comunale. Le tasse sono riscosse a fronte di un servizio di cui il cittadino usufruisce. Nel caso del prelievo coattivo di ricchezza, quindi, si fa rifermento a spese inevitabili come l’addizionale Irpef oppure la tassa sulla casa; nel caso delle tasse sui servizi ai cittadini, invece, il riferimento è a imposte come quella per l’occupazione del suolo pubblico.
Qual è quindi il comune primo in questa classifica? Cioè, qual è il comune in cui si spende maggiormente per le tasse? Prima in classifica c’è la Capitale dove i cittadini, ogni anno versano al Campidoglio circa 780 euro. A seguire ci sono i 672,72 euro di Milano e il 647,50 euro di Padova. Tra i comuni dove invece la tassazione comunale è minore troviamo Palermo con i suoi 225,06 euro annui procapite, poi Messina con 285,10 euro e infine Napoli con 326 euro.
Nelle città prese in considerazione dalla ricerca, analizzando la classifica dei primi 15 comuni, si scopre che mediamente si spendono 500 euro all’anno di tasse e imposte.