La diffusione dei dati Istat sulla produttività italiana non hanno avuto un effetto immediato sulle borse dove hanno inciso di più le decisioni dell’Eurogruppo che ha rinviato la questione greca. Eppure i dati sulla produttività italiana sono emblematici, descrivono una situazione di stallo ed indicano settori in crescita e settori fermi dell’economia tricolore.
Chi investe in opzioni binarie, a parte la previsione dell’incidenza di questo rapporto dell’Istituto Nazionale di Statistica, può usare il documento redatto per individuare i settori che sono cresciuti nel nostro tessuto economico e quelli che invece si sono bloccati.
In generale, il rapporto sulla produttività italiana dell’Istat mostra che il tasso annuo di crescita è pari allo 0,5 per cento ed è un punto d’incontro tra l’aumento della produttività del lavoro pari allo 0,9 per cento e il calo della produttività del capitale dello 0,7 per cento.
Nell’ultimo anno, nel 2011, in più, si evidenzia la crescita del settore agricolo del 2 per cento e un incremento delle attività ricreative-culturali del 5,1 per cento con un’opposta flessione del 2,4 per cento degli indici legati al settore informativo della comunicazione.
A livello tendenziale, dal 1992 è stato in crescita il settore agricolo, come anche quello della finanza e delle assicurazioni e quello dell’informazione e della comunicazione. Mentre in calo dal 1992 troviamo i settori delle attività professionali, delle costruzioni, dell’istruzione, della sanità e dei servizi sociali.