Dati disastrosi se paragonati a quanto il mercato si attendeva, ma che a livello generale non fanno preoccupare.
La produzione industriale ha fatto registrare una variazione mensile negativa dello 0.7% sul mese di maggio, facendo arrivare il valore di variazione annuale al 2.3%, contro un precedente 2.9% ed attese che superavano i tre punti percentuali di miglioramento. Quella manifatturiera ha mostrato un peggioramento più marcato, con un peggioramento a livello mensile pari all’1.3% ed un miglioramento annuale soltanto del 3.7%, contro attese che superavano i cinque punti percentuali e con una rilevazione precedente pari a 4.3%.
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Quando diciamo che il mercato si muove in base alle aspettative che si vanno a formare nel tempo, intendiamo spiegare proprio i movimenti cui abbiamo assistito ieri, con forti vendite corrispondenti al momento di pubblicazione (il mercato ha saltato circa una quindicina di punti), poi rientrate sui livelli di supporto facendo sì che i prezzi tornassero ai livelli pre-pubblicazioni, proprio a lasciare intendere che gli investitori erano pronti a trovare un motivo per creare aumenti di volatilità da poter sfruttare, ma che le aspettative di fondo per quanto concerne la valuta di sua maestà non sono cambiate, con un’economia ancora in miglioramento, seppur a ritmi più lenti rispetto a quanto ci si attendeva spiega il desk di DilyFx. Rimaniamo dunque su posizioni di forza sostanziali per il pound, con l’attenzione che verrà rivolta alla giornata di giovedì sulla quale, ora come ora, il mercato sta prezzando una probabilità del 75% circa di non assistere a nessuna mossa di politica monetaria. Una piccola rimanenza a favore di una diminuzione del QE rimane, il che significa che in caso di mancate decisioni il pound potrebbe inizialmente scendere per poi tornare a recuperare terreno nei confronti di euro e dollaro, due valute che mai come ora si trovano ad un bivio.