Giungono notizie poco confortanti per quanto riguarda i tagli all’occupazione. Nel prossimo anno 7000 dipendenti pubblici saranno fatti fuori.
Un dato che fa salire la tensione e fa crescere le paure. Non sono bastate le rassicurazioni del ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patron Griffi:
“Per gli eventuali esuberi nel pubblico impiego useremo anche la mobilità ma é l’ultimo degli strumenti. Gli strumenti che verranno utilizzati saranno innanzitutto la mobilità volontaria, poi i contratti di solidarietà e per le eccedenze residue la mobilità per due anni”.
I dati parlano chiaro:
“Il numero degli eventuali tagli comprenderebbe 3.100 nei ministeri, 58 dirigenti di prima e seconda fascia, 140 impiegati negli enti di ricerca, senza contare coloro che saranno ‘tagliati’ dei due grandi enti previdenziali, Inail e Inps. Dunque, gli esuberi nelle pubbliche amministrazioni dovrebbero arrivare a circa 7.300 in totale in base ai tagli previsti dalla spending review”.
Intanto il Ministro della Funzione Pubblica, Patroni Griffi ha annunciato
“Un ulteriore taglio delle piante organiche di 3.300 impiegati, oltre alle 4.028 eccedenze emerse dal primo decreto. E sarà impossibile pensare ad una stabilizzazione di massa per i 260mila precari della Pubblica amministrazione. Perché sarebbe contro il dettato costituzionale e annullerebbe la possibilità di entrata nelle amministrazioni pubbliche dei giovani”.