I docenti che potranno andare in pensione con l’emendamento Quota 96

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 È giunto il momento della definizione sui Quota 96. In Commissione Bilancio è stato dato l’ok all’emendamento che manda in pensione i 4 mila lavoratori della scuola facenti parte della cosiddetta Quota 96, bloccati dalla riforma Fornero e che ora potranno andare in pensione dal primo settembre prossimo. E ok anche alla pensione anticipata senza penalizzazioni e con il massimo della contribuzione.

L’emendamento Quota 96 della scuola interessa docenti e personale Ata che pur avendo maturato i vecchi requisiti pensionistici nell’anno scolastico 2011-2012 hanno continuato a lavorare. Ora, dal primo settembre questi docenti potranno andare in pensione anche se bisogna aspettare l’approvazione definitiva dell’emendamento per la presentazione delle domande di pensione all’Inps  che dovrà poi verificare tutti i requisiti.

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Restano comunque tanti dubbi ancora irrisolti: a iniziare dal Tfa, che dovrebbe essere elargito non subito ma solo fra due o addirittura quattro anni, rispettando quindi i requisiti pensionistici Fornero, passando dal calcolo parziale degli ultimi due anni di contributi versati ai fini della pensione finale, e infine la novità secondo cui l’erogazione della pensione mensile potrebbe iniziare dal prossimo dicembre e non da subito, rischiando di far finire questi nuovi 4mila pensionandi nel limbo degli esodati.

Con l’emendamento Quota 96, è stato dato il via libera anche alla norma che consente ai dipendenti pubblici di andare in pensione anticipata a 62 anni ed anche prima se si è raggiunto il massimo della contribuzione, che è di 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 42 e sei mesi per le donne, senza che ci sia nessuna penalizzazione nel calcolo dell’assegno pensionistico finale, come invece succede oggi.

 

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