Le aziende finanziate dai fondi di coesione sanno resistere molto meglio alla crisi e incrementano il proprio profilo di rischio.
Ciò si evince da un’analisi combinata del Cerved con OpenCoesione sulle politiche pubbliche di coesione in Italia, quelle finanziate sia da fondi europei, sia da fondi nazionali per un importo complessivo di 100 milioni nel periodo 2007-2013.
Occorre, dunque, entrare nei dettagli della ricerca di Cerved.
In particolare è stata condotta un’analisi approfondita su 210 mila progetti avviati nel periodo 2008-2010 che hanno interessato 12 mila società. Questo insieme di imprese è stato confrontato con un campione gemello di aziende simili per forma giuridica, settore di attività, dimensione aziendale, area territoriale e profilo di rischiosità iniziale (valutato impiegando il modello del Cerved Group Score), al fine di valutare i tassi di sopravvivenza e l’evoluzione del profilo di rischio.
Nello specifico, sono ancora sul mercato il 95% delle società che hanno ricevuto un finanziamenti, contro l’82% di quelle che non hanno beneficiato dei progetti di coesione. Non solo: tra le sopravvissute, risulta più elevata la presenza di società che, in base al Cerved Group Score risultano oggi più solide: il 33,9% di quelle con un finanziamento ha infatti fatto registrare un upgrade, contro una percentuale pari al 22,4% calcolata nel campione di controllo.
La maggiore solidità dei beneficiari delle politiche di coesione è stata confermata nei diversi ambiti di intervento, risultando particolarmente evidente per i progetti di sostegno alla ricerca e all’innovazione: in base all’analisi, il tasso di insolvenza delle aziende che hanno ricevuto finanziamenti pubblici nel campo della ricerca sono di 4 punti inferiori rispetto a quella del campione gemello.