I mercati azionari rimangono i favoriti per il 2014

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 Il 2014 è iniziato sotto i migliori auspici. La crescita mondiale accelera grazie alla buona tenuta dell’ economia americana e al miglioramento del quadro macroeconomico in Europa. L’ottimismo nei confronti dei mercati azionari rimane complessivamente giustificato in quanto dovrebbero continuare ad approfittare di un ritorno dei flussi. Non dimentichiamo tuttavia che le tendenze economiche variano notevolmente a seconda delle aree.

Negli Stati Uniti, la FED ha dato il via alla fine delle politiche di allentamento quantitativo (tapering), con il conseguente rialzo dei tassi a lungo termine spiega Pierre Puybasset, portavoce per la gestione di Financière de l’Echiquier. Tuttavia, la nuova Presidente della Banca Centrale americana, Janet Yellen, ha altresì affermato il mantenimento di una politica monetaria accomodante per i prossimi semestri in attesa della conferma di una ripresa forte e che crei occupazione. Fino a metà 2015, i tassi di riferimento dovrebbero rimanere bassi e il contesto positivo per i mercati finanziari americani. Un segmento ci spinge però a una particolare prudenza: quello delle azioni americane, già correttamente valutate o addirittura s opravvalutate in alcuni settori (internet e biotecnologie).

Quali potrebbero essere gli elementi negativi per i mercati azionari


In Europa, il trend migliora grazie ai coraggiosi programmi di riforma realizzati nell’Eurozona. La ripresa rimane tuttavia troppo incerta ancora per ipotizzare una modifica della politica monetaria della BCE: Mario Draghi si adopera per mantenere nel tempo una politica di tassi accomodante controllando attentamente l’andamento dell’inflazione.

L’accelerazione delle pressioni deflazionistiche scatenerebbe sicuramente una fase di quantitative easing che sarebbe probabilmente apprezzata dagli investitori. Nel mentre, osserviamo un forte allentamento sugli spread dei paesi del Sud, accompagnato dal ritorno dei flussi sulle azioni da parte degli investitori internazionali. Sottolineiamo che l’accumulo di liquidità nei bilanci aziendali fa presagire il meglio in materia di buyback azionario, di dividendi e di operazioni di fusioni e acquisizioni.

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