Il 2014 non è stato un anno di ripresa per il settore immobiliare e forse ci si aspettava qualcosa di più da quello che doveva essere il ramo dell’economia in grado di trainare gli altri fuori dal tunnel. Invece non è stato così e per il 2015, allora, le speranze si sono affievolite. La diffusione dei mini spread rappresentano un punto d’incontro tra le esigenze dei consumatori e le offerte delle banche.
Gli spread che sono sotto l’1 per cento, oggi, sono soltanto un piacevole ricordo di quel periodo compreso tra il 2007 e il 2008 in cui la crisi non si sapeva ancora che effetti potesse avere sulla nostra economia. Oggi i tassi sono più altri, non c’è dubbio e sono cresciuti anche i prezzi che le banche applicano ai finanziamenti erogati. Tuttavia ci può essere qualche differenza sulla base del loan to value. Ci spieghiamo meglio.
Secondo gli esperti il 2015 sarà l’anno della rivincita dei mini spread, quegli spread ai minimi livelli concessi a chi chiede finanziamenti esigui che non superano la soglia del 50% del valore dell’immobile. In generale se una persona ha la disponibilità di liquidità, accende un mutuo soltanto per quel che resta da pagare dell’immobile ma tutti gli altri e non sono pochi, sperano sempre che la banca conceda loro finanziamenti al 100% o giù di lì.
> Il Mutuo Pratico a tasso variabile di Deutsche Bank
Per farsi finanziare tutto il mutuo, però, bisogna offrire troppe garanzie e per farsi finanziare anche l’80% rispetto al 50% si devono sostenere dei costi. L’esempio classico che è fatto è quello del Mutuo pratico a tasso variabile di Deutsche Bank che è offerto all’1,89% se l ‘importo non supera il 60% del valore dell’immobile ma se supera questa soglia lo spread applicato al mutuo sale al 2,15%. Inclusa la promozione.