È prevista una riunione dei leader delle cinque principali economie emergenti, i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) in Brasile per ideare un nuovo assetto finanziario post-crisi, di maggiore intesa con il mondo multipolare, che ha come fulcro la creazione di una banca da 100 miliardi di dollari da contrapporre alle istituzioni internazionali, come Banca mondiale e Fmi, controllate dall’Occidente.
Il progetto era nelle idee da tempo, ma spetterà alla presidente brasiliana Dilma Rousseff comunicare simbolicamente al VI vertice dei Brics, che si è aperto a Fortaleza, nel nordest brasiliano, la nascita della `Nuova Banca di Sviluppo´, che ha il fine di finanziare grandi progetti infrastrutturali comuni ma sarà usata anche come riserva per far fronte a crisi finanziarie e alla fuga degli investimenti stranieri.
I tempi sono stati velocizzati ed il progetto in cinque mesi è divenuto realtà. Dovranno essere decisi solo i dettagli, come la scelta della sede. Si deciderà tra Shangai e New Delhi.
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La presidente brasiliana Dilma Rousseff, che ad ottobre si candida al secondo mandato sarebbe riuscita ad imporre un brasiliano alla prima presidenza di turno quinquennale della nuova banca. Già decisa invece la capitalizzazione: due miliardi da ogni paese subito, 10 miliardi di dollari in sette anni e 40 miliardi di dollari di garanzie. Nel 2016 verranno erogati i primi prestiti.
Nel summit si discuterà anche di temi di politica internazionale, quali il conflitto in Ucraina, l’escalation militare israeliana a Gaza e lo scandalo del Datagate, che ha fatto crollare ai minimi storici i rapporti diplomatici tra Brasile e Stati Uniti.