Il prestito, per essere davvero conveniente, deve essere reperito all’estero oppure sulle piattaforme di social lending che tra vantaggi e svantaggi comunque offrono tassi competitivi a chi ha bisogno di liquidità. Chiedere un prestito all’estero… è una parola!
► Cos’è il social lending e perché è vantaggioso
In effetti, l’affermazione in apertura non è un palese invito ad uscire dall’Italia per accaparrarsi un prestito conveniente, ma un invito a riflettere sui costi applicati a questi prodotti finanziari nel nostro paese. A scattare una buona fotografia della situazione ci hanno pensato Adusbef e Federconsumatori, che hanno scandagliato i documenti della Banca Centrale Europea e della Banca d’Italia.
In base ai documenti pervenuti nelle mani delle associazioni dei consumatori citate, con riferimento ai tassi applicati fino al dicembre del 2012, si scopre che il differenziale tra i tassi d’interesse applicati dalle società italiane, banche o finanziarie, e quelli applicati dalle società presenti nel resto d’Europa, è salito a 152 punti base.
► Anche i mutui costano di più nello Stivale
A luglio dello scorso anno lo spread in questione era anche a 182 punti ma rispetto al novembre del 2011, quando si aggirava intorno agli 84 punti, è cresciuto parecchio.
In termini pratici vuol dire che se un cittadino italiano chiede 30 mila euro per le spese di ristrutturazione e decide di rimborsarle in 10 anni, deve pagare una rata mensile media di 357 euro, mentre in Europa, per lo stesso prestito, si pagano appena 334 euro.