Fiat è una delle aziende italiane che ancora fa parlare di sé e non sempre in positivo. In questi giorni sono le dichiarazioni di Marchionne a condizionare un po’ il mercato finanziario. Il manager di Fiat e Chrysler ha ribadito le sue intenzioni riguardo l’azienda torinese e l’Alfa Romeo.
Il primo anatema di Marchionne che fa in parte respirare il titolo Fiat e in parte impensierisce i lavoratori italiani riguarda la fusione con il colosso Chrysler: la fusione o integrazione che dir si voglia sarà inevitabile ed è stata inserita in calendario per il 2014.
Perché preoccupa il passaggio? Perché al di là del respiro finanziario occorre poi rendersi conto che in Europa diminuirà la capacità di Fiat e questo potrebbe voler dire che alcune nazioni tenteranno la strada della difesa degli interessi nazionali con una serie d’interventi statali.
Marchionne, nell’intervista rilasciata ad Automotive News fa anche una stima della vendita di macchine per l’anno prossimo e spiega che tra Fiat e Chrysler, nel 2013, saranno piazzate sul mercato da 2,6 milioni a 4,3 milioni di veicoli. Ma la possibilità di scostarsi dalla “produzione minima” dipende tutta da quello che succederà in Europa.
Rispetto all’Alfa Romeo, gli analisti e gli azionisti possono stare tranquilli: non c’è alcuna intenzione di “vendere” il ramo.