E’ solo da pochi mesi che la Svizzera ha firmato un protocollo di intesa OCSE che prevede la fine del segreto bancario tra gli stati membri aderenti alla convenzione. Una delle roccaforti più tipiche della piccola nazione elvetica potrebbe quindi venire a cadere entro pochi mesi e la Svizzera un certo senso perdere il suo primato di segretezza.
> Cosa comporterà la fine del segreto bancario?
Con grande rammarico di quanti hanno esportato all’estero i propri capitali. Ma non tutti sono esattamente d’accordo con questa iniziativa del governo. Vi sono infatti anche numerosi cittadini Svizzeri che vedono nella fine del segreto bancario una lesione della libertà personale.
> La fine del segreto bancario in Svizzera (e a Singapore)
Alcune parti politiche, quindi, hanno pensato bene di raccogliere le firme per proporre un referendum popolare, in cui i cittadini svizzeri potessero decidere sulla fine o sul mantenimento del segreto bancario. Il segreto sui dati fiscali e bancari dei clienti esiste in Svizzera sin dal 1934, quando era necessario proteggere i capitali stranieri dalle mani dei tedeschi.
Oggi, tuttavia, molte forze svizzere, soprattutto quelle di centro destra, ritengono che almeno i residenti abbiano il diritto di vedere tutelata la loro privacy in questo modo e quindi attenderanno due anni prima che il referendum popolare possa avere luogo. Le firme per il momento sono circa 117 mila.
I residenti svizzeri ritengono che l’unica autorità fiscale autorizzata a trattare tali dati sia il fisco svizzero. Ma per il momento tutto sembra fermo anche nelle altre nazioni aderenti alla convenzione, e i cittadini elvetici possono dormire sonni tranquilli.