Subito un lungo contraddittorio che portò le banche inglesi ed olandesi a decidere di rimborsare loro stesse i correntisti derubati, per poi andare a battere cassa direttamente a Reykjavik. Ci hanno provato, soprattutto dopo che l’Islanda ha iniziato e portato avanti con successo il percorso di riassetto bancario e finanziario, per poi trovarsi, però, con molto meno di quanto avessero già sborsato (i correntisti furono rimborsati al 100%).
► Il caso dell’Islanda è emblematico?
Icebank, infatti, appellandosi al diritto comunitario, decise di rimborsare solo 20mila per ogni correntista come previsto dagli accordi Ue. Ovviamente Olanda e Gran Bretagna non hanno accettato questa decisione e hanno fatto ricorso alla Corte per il libero commercio, riuscendo, per la seconda volta, a ottenere un nulla di fatto.
La corte, infatti, ha dato ragione all’Islanda che, quindi, ha saldato il suo debito e può tornare tranquillamente a crescere come previsto dopo il risanamento. Per quest’anno l’isola artica dovrebbe crescere del 2,9%.