I lavoratori proveranno a sottoporre all’aziende una nuova proposta di subentro nello stabilimento dove sono occupate 399 persone. Per il governo l’atteggiamento della multinazionale è “inaccettabile, non consente neppure un buon uso degli ammortizzatori”
La proposta è una cooperativa formata da 18 lavoratori per tentare di far cambiare idea a Ideal Standard sul futuro dello stabilimento di Orcenico, in provincia di Pordenone: l’azienda ha intenzione di chiudere l’impianto mettendo così a rischio il futuro di 399 dipendenti. Per tentare un salvataggio in extremis verrà costituita una cooperativa al fine di presentare all’Ideal Standard l’ulteriore proposta di subentro nello stabilimento.
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“E’ un gesto che intende ribadire come i lavoratori ci credano – dice il segretario regionale dei chimici della Cisl, Franco Rizzo -. Inoltre, la costituzione di un nuovo soggetto mira a sottolineare come lo stabilimento abbia le potenzialità per produrre pezzi di qualità grazie a notevoli competenze e professionalità degli addetti”.
La costituzione interesserà diciotto lavoratori ma questa unione si potrà estendere immediatamente al resto del personale. “Di quest’operazione abbiamo già informato il Ministero dello Sviluppo – ha precisato il sindacalista – che l’ha salutata positivamente e ha affermato di voler mettere a disposizione gli strumenti di sostegno esistenti per i nuovi sistemi cooperativistici”.
Sulla questione è intervenuto anche il viceministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti: “Stiamo pressando l’impresa perché torni su posizioni più costruttive, noi pensiamo che la proprietà stia sbagliando. Ci sono le condizioni perchè si superi la procedura di mobilità e si passi alla Cassa integrazione, si dia tempo alla soluzione industriale su cui stiamo lavorando per dare un futuro a Orcenico”. Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, aveva parlato del comportamento dell’azienda quale “inaccettabile” poichè “non consente neppure un buon uso degli ammortizzatori”.