Ikea cerca di diminuire l’impatto ambientale investendo una cifra enorme nell’energia verde e nella sfida al cambiamento climatico.
L’azienda svedese, prima al mondo per i mobili low-cost, ha promesso di investire 1 miliardo di euro in energie rinnovabili e azioni atte a contrastare il riscaldamento globale: una mossa che – dice il Financial Times che racconta la storia – sovrasta e per certi versi ridicolizza le energie messe in campo da interi Stati per combattere l’inquinamento e la dipendenza dai combustibili fossili.
La compagnia a controllo familiare ha specificato che investirà 500 milioni sull’energia eolica, 100 milioni sul solare per i prossimi cinque anni e dedicherà altri 400 milioni, attraverso il braccio della Fondazione Ikea, a progetti che aiutino le persone nei territori maggiormente colpiti dal riscaldamento globale. Il gruppo ha anche invitato gli altri imprenditori a fare altrettanto, spiegando che questo genere di iniziative potrebbero cambiare il modo di produrre energia molto prima del previsto. “Se tutti i gruppi e le organizzazioni facessero quel che facciamo noi”, ha detto il capo della sostenibilità di Ikea, Steve Howard, “potremmo trasformare la generazione di energia interamente in rinnovabille entro il 2020, o forse anche prima”.
L’annuncio arriva mentre funzionari da tutto il mondo confluiscono verso Bonn, in Germania, dove si lima il testo di un accordo sul clima che dovrebbe essere definito in un summit Onu di dicembre, a Parigi. Uno degli aspetti più delicati è proprio quello di far combaciare la necessità di fondi dei Paesi più poveri per intervenire sulla lotta al cambiamento climatico, con la volontà dei più ricchi di aprire i loro portafogli.
Il quotidiano della City riconosce come le iniziative dei privati possano in questo senso avere un grande impatto, soprattutto se si tratta di grandi gruppi non quotati (come Ikea) che possono spostare con più facilità le loro risorse.