Per capire quando effettivamente ci sarà la ripresa del mercato dei mutui, è necessario capire quali sono le variabili che condizionano l’oscillazione degli spread.
Secondo il Rapporto di previsione 2012-2014 Afo dell’Abi, le tensioni sui mercati finanziari si sono allentate ma è tutto merito della BCE. Senza l’intervento della Banca Centrale Europea e contando soltanto sulle politiche nazionali e comunitarie, non si sarebbe raggiunto lo stesso risultato.
Interessante per l’Italia, un particolare contenuto in questo Rapporto, in cui si spiega che lo spread tra Btp e bund si assesterà sui 200 punti già tra due anni nel 2014, a patto che la politica fiscale del Governo Monti continui o sia propria da chi succederà al professore.
Attualmente, il miglioramento dello spread, che di per sé è una cosa positiva, non è sufficiente a far emancipare le banche del nostro paese dal finanziamento della BCE, per il fatto che la raccolta sull’estero è ancora negativa.
Nel Rapporto di previsione 2012-2014 Afo dell’Abi ci sono anche delle interessanti indicazioni macroeconomiche. Per esempio, per quanto riguarda l’Italia, a conti fatti, si prevede una riduzione del 2,1 per cento del PIL nel 2013 chi seguirà una contrazione più lieve, nel 2013 dello 0,6 per cento.
Tra il 2013 e il 2014 però ci potrebbe essere una nuova ascesa e la chiusura del 2014 potrebbe già essere in positivo al +0,8 per cento. Il problema resta il rallentamento globale della crescita.