I prezzi delle case, nonostante la crisi, sembrano scendere meno del previsto perché da un lato ci sono i potenziali acquirenti che hanno difficoltà nell’accensione del mutuo e non possono accettare l’acquisto di una casa a prezzi superiori alla loro capacità di spesa, dall’altra ci sono i proprietari che vogliono aspettare il momento propizio per vendere e massimizzare gli introiti.
► Crolla l’immobiliare ma sui prezzi è battaglia
Quando si parla di compravendita degli immobili, sembra sempre di essere di fronte ad una bolla immobiliare, ma per capire cosa sta succedendo è utile ricostruire il panorama degli ultimi 40 anni. Lo ha fatto l’Economist rilevando la variazioni del prezzo delle case al netto dell’inflazione.
Il primo dato che si evince è quello relativo al periodo in cui c’era la lira e l’Italia è stata interessata da alcuni momenti di iper inflazione. In pochissimi anni, il valore nominale della valuta locale, è stato modificato sensibilmente.
Se poi si considera il periodo che va dal 1975 ad oggi, si scopre che l’aumento reale dei prezzi è stato del 44,5 per cento che, in termini assoluti è un incremento elevato, ma poi, in termini relativi, non ha comportato chissà cosa.