Le banche sono croce e delizia di un sistema economico e finanziario. Alle banche è attribuita la colpa della crisi ma è merito delle banche se cittadini ed imprese hanno una base di liquidità per le loro operazioni. Risulta quindi fondamentale occuparsi di alcuni casi emblematici.
Quello che vogliamo sottoporre all’attenzione dei cittadini, dei consumatori e degli investitori, è quello della banca Dexia, per la quale il governo ha in serbo il quarto salvataggio pubblico consecutivo. La banca è considerata un colosso franco-belga del credito, ma ha subito per prima e con dolore gli effetti della crisi finanziaria.
Fino a che ha ottenuto, la scorsa settimana, il via libera dall’Unione Europea per avviarsi verso un fallimento ordinato che va a completare il ciclo di tre iniziazioni di denaro pubblico negli ultimi quattro anni.
In questo modo, grazie al contributo economico della Francia, del Belgio e del Lussemburgo, si procederà con la risoluzione della situazione del gruppo, che comprende, tra le altre operazioni, anche la vendita della DMA, una sussidiaria di Dexia, e la ristrutturazione della Belfius, l’ex banca Dexia belga.
Con questa ristrutturazione si ammortizzano i costi previsti per i contribuenti che avrebbero pagato un conto più salato scegliendo altre direttrici.