Adesso c’è la possibilità di dare ascolto alle richieste dei soci di minoranza per una maggiore indipendenza del cda con il nodo presidenza che si allenta, ma non si scioglie del tutto. Il documento uscito oggi dall’atteso cda di Telecom Italia sulla corporate governance infatti accoglie parte delle richieste dei soci di minoranza, lasciando pero’ aperte alcune questioni. “Un buon punto di equilibrio”, secondo il consigliere Massimo Egidi e come dimostra l’unanimita’ del voto.
Come chiesto dalle minoranze, la maggiore indipendenza viene rappresentata con la nomina della presidenza dei comitati da attribuire a consiglieri indipendenti “preferibilmente tratti dalle liste di minoranza”, con il rafforzamento dei requisiti di indipendenza all’interno del cda (con la presenza di competenze e professionalita’ specifiche e candidati non italiani), con la raccomandazione che all’interno di ciascuna lista ci sia una maggioranza di consiglieri indipendenti. Inoltre, si indica lo 0,5% del capitale con diritto di voto quale quota minima per la presentazione delle candidature.
Il nodo presidenza tuttavia e’ stato sciolto solo in parte: nessun riferimento all’applicazione dello statuto per la nomina del presidente Telecom, come richiesto da tutti i soci di minoranza (che in alternativa chiedevano venisse scelto dalla lista di minoranza) e come le dichiarazioni del consigliere Gaetano Micchiche’ avevano invece lasciato intendere. Asati aveva gia’ commentato definendo “molto positiva la decisione di rimettere la nomina del presidente all’assemblea, come previsto dall’articolo 10 dello statuto che recita: “Il consiglio di amministrazione elegge fra i propri membri un presidente, ove l’assemblea non vi abbia gia’ provveduto”.
Di questo nella nota non si dice nulla. Si parla in ogni caso del fatto che il cda raccomanda che la scelta del presidente “avvenga fra i consiglieri in possesso dei requisiti di indipendenza”, quindi potenzialmente appartenente a qualsiasi lista. Formalmente, comunque, il cda del 6 marzo e’ ancora in tempo per mettere all’ordine del giorno dell’assemblea del 16 aprile la nomina del presidente.