Negli ultimi giorni si è discusso molto in merito all’ imminente congelamento della rata IMU di giugno sulla prima casa, che il Governo Letta si appresta a ratificare a breve tramite decreto.
Ma in merito a questa questione gli esperti del Sole 24 Ore si sono chiesti se questo provvedimento, acclamato come liberatorio dalle famiglie proprietarie di casa, non finisca poi per ricadere e pesare sulle spalle delle imprese.
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Gli immobili destinati alle attività produttive, infatti, non andranno a beneficiare della sospensione dell’ acconto IMU di cui beneficeranno invece i proprietari di prima casa. Di conseguenza, potrebbe verificarsi una situazione in cui le aziende che hanno la loro sede produttiva nelle grandi città italiane potranno essere soggette a pagare fino al 50% in più di quanto pagato in precedenza.
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Le cause di questo improvviso incremento della pressione fiscale per le imprese sarebbero da ravvisare nel nuovo aumento dei moltiplicatori – i parametri per calcolare l’ imposta municipale – previsto dal decreto Salva Italia del 2011 e dall’ aumento delle aliquote locali.
La stessa situazione potrebbe poi venire a verificarsi anche per le attività turistico – alberghiere, mentre un po’ più in basso si terranno le attività commerciali, che potranno essere soggette a rincari fiscali solo fino al 40%.