I primi cento anni di contrabbando in Itala. Non un bel racconto per la Guardia di finanza, che ne ha parlato durante un incontro al Palazzo Terragni di Como. Anni fa, al confine, si commerciavano zucchero, caffè e riso, quando la guerra imponeva generi di conforto a basso prezzo. Attualmente, secondo gli esperti, il contrabbando è in una nuova epoca. I maggiori affari riguardano le sigarette ma “l’ultima frontiera – come dichiara il generale Bruno Buratti – e’ il contrabbando di valuta e oro. Nel 2012, i sequestri di denaro sono aumentati del 14%”.
La crisi economica, stando alle parole del generale, capo ufficio operazioni del comando generale della Gdf, non va sottovalutata. “In un momento come questo e’ necessaria l’attenzione ai movimenti di ricchezza verso i paradisi fiscali. Registriamo un traffico di valuta in aumento – spiega – soprattutto dalla Svizzera: il confine e’ un tradizionale veicolo di transito dei capitali”. E qui, la fantasia dei contrabbandieri non ha limiti: dalle banconote rotolate nei pacchetti di sigarette, ai vani modificati delle auto per contenere banconote.
Nel 2011 sono stati 14 i miliardi di euro di gettito proveniente dalle sigarette, di cui oltre 10 mld da accise e oltre 3 mld dall’Iva. “Si capisce – dice Buratti – che si tratta di un mercato molto redditizio”. Il problema diventa quindi la fiscalita’ eccessiva, che puo’ favorire la diffusione del reato. Le tasse sono “assolutamente determinanti. Le rotte del traffico – dice – si spostano individuando come paesi di destinazione quelli dove la tassazione e’ più elevata”.
Così, anche la collaborazione a livello di Unione europea deve essere determinante. “I contrabbandieri sono degli imprenditori, rapidi e reattivi nell’adattarsi al mutarsi delle condizioni economiche. La realta’ è che noi dobbiamo contrastare questo fenomeno in una matrice transnazionale. L‘asimmetria tra normative puo’ determinare gli illeciti”.
Non è da escludere che in futuro pure le sigarette elettroniche possano diventare merce di contrabbando.