L’IMU, l’abbiamo detto un milione di volte, più che essere un’imposta, è un terreno di scontro tra le varie compagini politiche che promettono da un lato agli elettori di abolire questa imposta reintrodotta dal governo Monti, dall’altra promettono di renderla più sostenibile.
La verità è che abolendo la tassa sugli immobili, il nostro paese, sarebbe condannato ad una nuova fase di recessione che adesso non possiamo permetterci visto che il mercato offre segnali positivi che fanno pensare ad una ripresa. Il ministero del Tesoro, di recente, ha pensato di dare man forte alla riflessione sull’IMU, attraverso un documento in cui esplora le “ipotesi d’intervento sulla tassazione immobiliare che sono emerse nel recente dibattito, corredandole con valutazioni di natura quantitativa e qualitativa”.
►Si discute ancora di modifica dell’IMU
Si cerca di capire, in sostanza, se è necessario introdurre l’abolizione totale dell’IMU sull’abitazione principale, oppure se è meglio operare una riforma del catasto e rendere l’imposta più equa. Di certo è necessario vincolare l’imposta a parametri diversi da quelli attuali, magari legandola ai fattori produttivi, al lavoro del proprietario di una casa, al suo capitale.
►IMU e IVA alla resa dei conti
Il possesso dell’abitazione principale, in questo momento, è considerato uno strumento per la misurazione della condizione economica dei cittadini e della loro capacità contributiva. Questo, però, non deve penalizzare chi possiede soltanto la prima casa, senza tassare adeguatamente chi possiede più di un immobile.