Il nuovo redditometro che debutterà quest’anno è uno strumento ancora più forte dei suoi predecessori con i quali condivide l’obiettivo: stanare gli evasori. Il Fisco però, ha deciso di affinare le armi a sua disposizione ampliando il numero delle spese da mettere in relazione al reddito dei contribuenti.
Si va dalle spese per la manutenzione ordinaria di immobili e veicoli fino alle spese sanitarie o a quelle per la coltivazione di un hobby, sia esso la collezione di francobolli piuttosto che l’antiquariato.
Il decreto del Ministero dell’Economia che parla delle nuove voci di spesa del redditometro, prende in esame anche tutti gli elementi che devono essere usati per indicare la capacità contributiva delle persone fisiche. Al reddito complessivo, insomma, contribuiscono molti più elementi rispetto al classico stipendio.
In pratica l’Amministrazione finanziaria si riserva di contemplare le spese per l’acquisto e per il mantenimento di beni e servizi ma anche le quote di risparmio maturate di anno in anno. Qualora sia tirato fuori il cartellino rosso da parte dell’Erario, spetterà poi al contribuente di dimostrare di aver avuto redditi diversi nel periodo d’imposta incriminato, o di aver avuto redditi esenti e quindi esclusi dalla base imponibile.
Un capitolo molto interessante riguarda gli incrementi patrimoniali dei contribuenti cui si uniscono i famosi risparmi.