Il fisco ha la necessità di battere cassa e lo fa sia recuperando le somme non pagate dagli evasori, sia provando a stanare quelli recidivi, ma lo fa anche predisponendo un contenzioso “pacifico” con le aziende che hanno operato in modo fraudolento.
In pratica il fisco opera una specie di condono che gli consente di entrare in possesso di un gruzzoletto interessante che, com’è facile immaginare, è sempre meglio di niente. Il condono, però, è una cosa tipicamente italiana e successiva all’evasione. Adesso invece, per gli accordi internazionali “, esiste un altro istituto: il ruling.
►Cos’è l’IVA di gruppo e chi può usarla
Le imprese che hanno un’attività internazionale e possono vantare ricavi che superano i 100 milioni di euro, possono decidere di accordarsi in maniera preventiva con il fisco definendo la loro posizione riguarda il transfer pricing, gli interessi, i dividendi e le cosiddette royalties.
►La negazione del codice IVA deve essere provata
Questo accordo preventivo, chiamato appunto ruling, è stato istituito nel 2004 e da allora a fronte di 135 istanze presentate dalle aziende, sono stati stipulati ben 56 accordi. A raccontare l’ascesa del numero delle istanze, aumentate del 137,5 per cento negli ultimi 3 anni, ci pensa il Bollettino dell’Agenzia delle Entrate che prova a fare il punto sulla situazione.