La crescita economica futura, anche per la solida Germania, non sarà in realtà così rosea come era stato previsto. Il Fondo Monetario Internazionale – FMI – ha infatti recentemente tagliato le stime del PIL tedesco per il 2013, facendolo passare dallo 0,6% di circa otto settimane fa, all’ attuale 0,3%.
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L’ Istituzione di Washington, dunque, prevede sì una crescita per la più solida economia europea, ma, all’ interno della relazione intitolata Article IV, espone anche le sue fondate preoccupazioni nei confronti degli effetti che potrebbe avere su di essa il clima di generale recessione che si vive nell’ Eurozona, dal momento che quest’ ultimo ha già recentemente penalizzato esportazioni e investimenti.
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Senza contare che il primo trimestre si è già dimostrato abbastanza debole: ragione per cui appaiono ora troppo ottimistiche le previsioni del Ministero dell’ Economia tedesco, che aveva ipotizzato per il resto del 2013 una crescita dello 0,5% e quelle del maggiore istituto di credito della nazione, la Bundesbank, che aveva previsto un incremento dello 0,4%.
In particolare, a preoccupare il FMI sono il costante ribasso delle esportazioni, la necessità di ulteriori riforme de mercato finanziario e l’ eccessivo consolidamento fiscale verso cui la nazione sembra oggi proiettata.