L’IMU è l’Imposta municipale unica che si paga sugli immobili e sui terreni edificabili.
Attiva da circa un anno, è il momento di effettuare alcune analisi sull’effetto della sua prima applicazione.
A farle è il Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia, all’interno di uno studio programmato per il rapporto «Immobili in Italia 2012».
Lo studio sarà illustrato oggi alla Camera.
In base al rapporto le unità censite al catasto a fine 2010 erano più di 60 milioni, un milione in più di quelle censite nel 2009, però se le rendite sono cresciute in maniera più accelerata, giungendo a 34,5 miliardi (+1 miliardo sul 2009), per allineare i valori del patrimonio abitativo a quelli reali del mercato resta ancora moltissima strada da fare. A cominciare dalla revisione delle tariffe d’estimo, non più congrue con i valori di mercato e la loro dinamica.
In base agli ultimi dati forniti dal Ministero, il gettito IMU 2012 sale a 18 miliardi di euro, senza considerare terreni e aree fabbricabili.
L’importo medio si attesta sui 761 euro, ma è molto più basso per l’abitazione principale, per la quale, in media, gli italiani avranno versato a fine 2012 206 euro. Lo studio rivela che
“La tassa è molto concentrata sugli immobili di maggior pregio e sui contribuenti con i redditi più elevati. Considerando solo le proprietà delle persone fisiche, il 10% delle unità con le rendite catastali più elevate paga il 44,7% dell’Imu complessiva, con un importo medio di 2.693 euro, mentre il 10% dei contribuenti i cui immobili sono caratterizzati dalle rendite più basse versa appena il 2,8% del totale”.