Una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha precisato in questi giorni che il gettito della nuova Tasi – 3,7 miliardi di euro – sarà comunque inferiore a quello previsto dalla vecchia IMU sull’abitazione principale, perché per fare un equo raffronto tra le due imposte non deve essere preso in considerazione solo il gettito della vecchia IMU – 3,3 miliardi di euro, ma anche quello della abrogata Tares, la tassa sui rifiuti , o almeno della sua componente relativa ai servizi indivisibili, che porterebbe l’ammontare totale a 4,7 miliardi di euro.
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha quindi precisato che il gettito mancante ai Comuni non più derivante dalle tasse sugli immobili e sui servizi, sarà ricostituito attraverso trasferimenti che provengono dallo Stato. In questo modo, quindi, il Ministero ha anche precisato la differenza esistente tra nuova Tasi e vecchia Imu, che aveva fatto molto discutere in questi giorni.
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I dubbi, tuttavia, in merito alla nuova Tasi non sono completamente dissipati. Anche i conti del Ministero, infatti, sono stati effettuati prendendo come modello e come base una Tasi calcolata con l’aliquota più bassa fra quelle circolate fino a questo momento, cioè pari all’1 per mille, mentre anche dalle bozze del testo della legge di Stabilità sembra essere chiaro il fatto che le aliquote saranno fissate dai Comuni, e potranno raggiungere anche livelli molto più alti.
Inoltre, la nota emessa dal Ministero di via 20 Settembre ha chiarito la natura patrimoniale della tassa, anche se, come si legge dal disegno di legge i sindaci potranno in diversi modi calmierare l’imposizione.