Il Papa invita l’economia ad evitare una bolla produttiva

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La bolla finanziaria è anche una bolla produttiva. Il Papa, nella sua ultima Enciclica Laudato sì, prende di petto la questione della crisi economica e invita la politica e l’economia a dialogare senza avere come obiettivo la speculazione e pensando al bene del Paese. 

Il Pontefice dice la sua sull’economia reale, accusando la politica di aver fatto pagare alla popolare il prezzo della crisi delle banche, rimproverando all’economia di non aver saputo approfittare della crisi per rivoluzionare il sistema bancario/finanziario. Si potranno fare milioni di riassunti delle parole del Pontefice, ma questo è quello che scrive e che deve far riflettere:

La politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana. Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura. La crisi finanziaria del 2007-2008 era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo. La produzione non è sempre razionale, e spesso è legata a variabili economiche che attribuiscono ai prodotti un valore che non corrisponde al loro valore reale. Questo determina molte volte una sovrapproduzione di alcune merci, con un impatto ambientale non necessario, che al tempo stesso danneggia molte economie regionali. La bolla finanziaria di solito è anche una bolla produttiva. In definitiva, ciò che non si affronta con decisione è il problema dell’economia reale, la quale rende possibile che si diversifichi e si migliori la produzione, che le imprese funzionino adeguatamente, che le piccole e medie imprese si sviluppino e creino occupazione, e così via.

> Enciclica Laudato Sì, testo integrale

 

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