Un recente studio realizzato dalla CGIA di Mestre, servendosi di dati ufficiali forniti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha cercato di calcolare il peso, in fatto di PIL, della burocrazia italiana che grava sulle spalle delle piccole e medie imprese del Paese.
> Quanto costa la burocrazia per le piccole e medie imprese italiane
Nel corso degli ultimi anni, infatti, una mole sempre maggiore di procedure, moduli, autorizzazioni, scadenze, obblighi, adempimenti e vincoli si sono accumulati sulla strada già difficile della piccola imprenditoria italiana, che si è vesti costretta ad “investire” in queste pratiche sempre maggior tempo e denaro.
> Burocrazia lenta e costosa, un peso troppo grande per le aziende
Denaro che, calcolato in termini di PIL, è costato al Paese, secondo la CGIA, al 31 dicembre del 2012, qualcosa come 31 miliardi di euro all’ anno, cioè ben 2 punti del PIL.
Ogni PMI italiana – che costituiscono circa il 99% della forza produttiva del Paese – ha dovuto sborsare cioè 7 mila euro all’ anno per far fronte ai soli costi burocratici. E le cifre hanno pesato maggiormente sulle realtà di piccole dimensioni.
L’ eliminazione o la riduzione dei costi burocratici, invece, servirebbe a creare nuovi investimenti e nuova occupazione, con la possibile creazione di oltre 650 mila posti di lavoro.