Il terzo trimestre del 2013 ha portato per l’Italia un calo congiunturale del PIL pari allo 0,1 per cento, dato che tuttavia non deve essere interpretato in maniera troppo negativa, soprattutto se confrontato con i valori tendenziali, che invece mostrano deboli segnali di ripresa dell’economia italiana, in seguito all’interruzione delle serie dei mesi negativi.
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Questa almeno la situazione messa in luce di recente dall’Istat, di cui abbiamo parlato anche in un articolo pubblicato in precedenza. Che cosa succede, invece, nel terzo trimestre del 2013, in Europa? Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel periodo che va da luglio a settembre 2013, il Prodotto Interno Lordo dell’Eurozona è cresciuto di uno 0,1 per cento, mentre quello dell’Unione Europea allargata a 28 paesi è salito di uno 0,2 per cento.
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A livello tendenziale, invece, anche la situazione Europea non è del tutto rosea, dal momento che il PIL dell’Eurozona appare in decrescita dello 0,4 per cento, mentre quello dell’Unione Europea sale dell’1 per cento. Gli analisti della BCE, inoltre, allo stesso modo prevedono per la chiusura del 2013 un calo dello 0,4 per cento e una crescita dell’ 1 per cento nel 2014 del PIL dell’Eurozona.
Andando a guardare più da vicino le situazioni dei singoli stati europei, invece, si nota che il PIL della Germania nel terzo trimestre del 2013 è cresciuto dello 0,3 per cento, mentre quello della Francia è calato dello 0,1 per cento. Ha avuto inoltre un incremento dello 0,1 per cento anche l’economia dell’Olanda, mentre sale dello 0,2 per cento anche il Portogallo.