A partire dal prossimo mese di settembre la Commissione Europea adotterà per gli stati membri un nuovo modello di calcolo dei bilanci nazionali, l’European System of Accounts 2010 che sostituirà il metodo attualmente in uso, risalente al 1995.
Il nuovo metodo, che tiene conto del maggior impatto prodotto sui bilanci dalle nuove tecnologie, dai beni e dai servizi della proprietà intellettuale,dalla globalizzazione del sistema economico, produrrà una interessante maggiorazione media del PIL dell’Unione europea.
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Per l’Italia l’applicazione del sistema implicherà un rialzo del PIL tra l’1% e il 2%, soprattutto in virtù del fatto che gli oneri finanziari per ricerca e sviluppo saranno trasferiti dalla voce “spese” alla voce “investimenti”.
Analogamente gli esborsi per i nuovi sistemi di difesa, considerati finora “mezzi distruttivi”, saranno catalogati come potenziali ”produttivi di sicurezza”, e transiteranno sotto il capitolo degli investimenti.
Anche altri Paesi extraeuropei, Stati Uniti inclusi, hanno aggiornato o sono in procinto di aggiornare le procedure di calcolo dei propri bilanci col nuovo standard internazionale.
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Il nuovo metodo, proprio negli Stati Uniti, dal 2010 ad oggi ha prodotto un incremento del PIL del 3,5% , con ricerca e sviluppo che da soli incidono per il 2,5%.
Secondo fonti dell’Unione Europea, l’influenza di tale ( più accurata) metodologia di calcolo potrà determinare un incremento medio del 2,4% dei bilanci continentali: dai 2-3 punti in più per Belgio,Danimarca, Germania, Francia Olanda ai 3-4 per Austria e Gran Bretagna, con punte del 4-5 in paesi quali Finlandia e Svezia che vantano i più alti tassi di spese ed investimenti nel campo della ricerca e sviluppo.