Il presidente della Banca Popolare di Milano ha presentato i risultati dello scorso anno finanziario spiegando che la banca ha sì chiuso con un rosso di oltre 429 milioni di euro, ma adesso sono pronte forze fresche, un’iniezione di liquidità di 500 milioni di euro.
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Con questo bel gruzzoletto la banca ha in mente soprattutto di ripagare i famosi Tremonti bond. In più l’anno scorso c’è stata la trasformazione dell’istituto di credito in SpA. Il calendario degli appuntamenti s’infittisce e sembra siano già state programmate due assemblee nel mese di luglio. Dalla BCE, infine, arriveranno altri finanziamenti, un bel tesoretto di 1,5 miliardi di euro.
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A spiegare quello che sta succedendo alla Banca Popolare di Milano ci ha pensato il presidente del Consiglio di gestione dell’istituto di credito, Andrea Bonomi che ha è anche il principale azionista della banca. Il rosso registrato nel 2012 non deve sorprendere visto che è stato causato dall’accantonamento dei crediti promosso da Bankitalia e dalla creazione del Fondo di Solidarietà. Quest’ultimo consentirà l’uscita senza traumi dal mondo del lavoro di circa 900 persone con il conseguente abbassamento dell’età media dei lavoratori in banca fino a 42 anni.
Una rivoluzione, quindi, che ha i suoi costi ma potrebbe essere di riferimento per il panorama creditizio tricolore.