Il fisco batte cassa e necessariamente si opera una riflessione non confinata alle aliquote contributive, ma anche alle problematiche di natura professionale. Una recente precisazione del Ministero del Lavoro, nel dettaglio, va a mischiare le carte nel mazzo delle associazioni non profit.
►Nuove aliquote INPS per la Gestione Separata
E’ stato definito, infatti, che i promoter, i famosi dialogatori, spesso assoldati dalle organizzazioni non profit e dalle Onlus, non possono essere considerati dei collaboratori, per cui i committenti non possono stipulare con loro un contratto di collaborazione coordinata e continuativa oppure un contratto a progetto. Lo stesso discorso, all’interno delle ONLUS, è fatto per coloro che svolgono lavori con finalità socio-assistenziali e sanitarie.
►Hollande pronto a riformare il mercato del lavoro
Di recente, sempre rispetto ai contratti a progetto, sono state definite le aliquote INPS. I lavoratori a progetto, iscritti alla Gestione Separata, sono considerati dal settore previdenziale dei parasubordinati.
►Mutuo on off per lavoratori a progetto
Fatto salvo questo particolare, l’intento del legislatore è quello di limitare l’uso dei contratti a progetto a tutte quelle attività professionali in cui il lavoro svolto è legato al raggiungimento di un risultato specifico, verificabile e non coincidente con l’oggetto sociale dell’impresa committente.
Questo tipo di chiarimenti, oltre che per i datori di lavoro, sono uno strumenti utile per gli ispettori. I datori di lavoro, quindi dovranno studiare altre forme contrattuali, probabilmente più onerose per l’organizzazione.