Il mondo non sta a guardare e l’evoluzione dei prezzi del gas sta trovando strade alternative all’approvvigionamento dalla Russia, stando almeno alle informazioni che abbiamo avuto modo di raccogliere negli ultimi giorni.
Come sta cambiando la gestione dei prezzi del gas e l’approvvigionamento in Europa
Le importazioni di gas del gasdotto russo da luglio a settembre sono diminuite del 74% rispetto allo stesso periodo del 2021 (sebbene la Bielorussia del 96%, tramite il Nord Stream 1 dell’85%, attraverso l’Ucraina del 63%, aumentando solo tramite il Turk Stream, del 21 %).
Il report che sta circolando in questi giorni ricorda che Nord Stream 1 ha definitivamente interrotto le sue operazioni a settembre a causa di un sabotaggio. I dati provvisori per gennaio-novembre 2022 mostrano che le importazioni di gas da gasdotti russi nell’UE sono diminuite di 69 miliardi di metri cubi su base annua e, anche tenendo conto dell’aumento delle importazioni di GNL, le importazioni totali di gas dalla Russia sono diminuite di 64 miliardi di metri cubi.
In contrasto con il drammatico calo delle forniture russe, le importazioni di GNL dell’UE sono aumentate di uno sbalorditivo 89% nel terzo trimestre, pari a 32 miliardi di metri cubi. Nella maggior parte del 2022, i prezzi degli hub del gas in Europa hanno sviluppato un premio rispetto ai mercati asiatici, dando forti incentivi per inviare carichi di GNL in Europa. Gran parte di questo aumento è dovuto ai maggiori volumi provenienti dagli Stati Uniti. In effetti, i dati provvisori per gennaio-novembre 2022 stimano le importazioni di GNL dell’UE dagli Stati Uniti a 52 miliardi di metri cubi, rispetto ai 22 miliardi di metri cubi dell’intero 2021.
Il consumo di gas dell’UE nel terzo trimestre è diminuito dell’8%, (-5,1 miliardi di metri cubi) su base annua, attestandosi a 59 miliardi di metri cubi. D’altra parte, la domanda di gas nella produzione di elettricità è aumentata del 13% (+15 TWh) rispetto allo stesso periodo del 2021. L’aumento dei prezzi del gas ha portato a un crollo virtuale della domanda in alcuni settori ad alta intensità energetica.
Le importazioni complessive di gas dell’UE sono aumentate del 2% nello stesso periodo, mentre la produzione è diminuita ulteriormente del 9%. L’UE ha speso circa 101 miliardi di euro per le importazioni di gas nel trimestre, il più alto dell’ultimo decennio. Un indicatore importante, tuttavia, stimolato dalle nuove norme dell’UE, il tasso medio di riempimento dello stoccaggio di gas dell’UE ha raggiunto l’89% entro la fine di settembre, circa 14 punti percentuali in più rispetto allo stesso giorno del 2021.
Si segnala inoltre che nel corso del periodo sono entrati in esercizio alcuni nuovi progetti di infrastrutture del gas. Questi includono l’interconnessione del gas tra Grecia e Bulgaria, l’interconnessione del gas polacco-slovacco, il tubo baltico, che fornisce gas dalla Norvegia, e un nuovo terminale GNL galleggiante a Eemshaven nei Paesi Bassi.
Questi nuovi progetti infrastrutturali contribuiranno tutti alla sicurezza dell’approvvigionamento di gas dell’UE e alla sostituzione del gas del gasdotto russo, ben allineati con gli obiettivi fissati nel Repower EU Plan. Vedremo come cambieranno i prezzi del gas ora.