Molti contribuenti si rivolgono direttamente all’Erario per conoscere la soluzione ad alcuni dubbi. In genere, se ci si reca presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate, si possono ottenere i riferimenti provinciali cui inviare l’interpello. Si tratta di una domanda posta a cui si occupa di fisco, con l’eventuale proposta di una soluzione interpretativa.
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Qualora l’Erario latitasse o comunque non fornisse la risposta entro 90 giorni, quindi entro 3 mesi, il contribuente sarebbe autorizzato ad adottare la soluzione proposta. Oltre l’interpello ci sono numerosi canali d’interazione con l’Agenzia delle Entrate, basti pensare al call center che risponde ad una domanda per volta posta dal contribuente. In ultimo ci sono gli esperti di FiscoOggi, il quotidiano online dell’Agenzia.
Proprio a FiscoOggi, una contribuente, ha posto un quesito. Ha spiegato che nel 2012 il marito è stato considerato a suo carico, visto che aveva percepito soltanto una pensione d’invalidità esente dalla tassazione IRPEF. Il marito, però, nel 2013 aveva ereditato il 50 per cento di un immobile libero. La contribuente ha chiesto di poter considerare ancora il marito come famigliare a carico.
L’Agenzia spiega che con la reintroduzione dell’IMU sono state sostituite in una volta sia l’ICI che l’IRPEF con le relative addizionali. Per cui, per un reddito fondiario prodotto dagli immobili non locati e soggetti ad IMU, non è prevista la tassazione IRPEF per cui il marito della contribuente non ha un reddito tale da essere escluso dal computo dei famigliari a carico.