In questo post continueremo ancora a parlare dei nuovi Btp Italia, gli innovativi titoli di stato che si rivalutano in base al costo della vita e all’inflazione che il Dipartimento del Tesoro – Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha emesso proprio nel corso degli ultimi due giorni, martedì 5 e mercoledì 6 Novembre 2013.
> Il Tesoro colloca più di 20 miliardi di Btp Italia e chiude in anticipo l’emissione
Se siete tra i fortunati risparmiatori che si sono aggiudicati anche una piccola parte dei titoli, sarete sicuramente curiosi di sapere come è possibile calcolare il rendimento di questi titoli.
> > I nuovi Btp Italia avranno un rendimento minimo del 2,15%
Il rendimento dei nuovi titoli di Stato indicizzati all’inflazione
Come è noto i Btp Italia avranno una cedola con una durata di quattro anni e il loro valore di partenza è stato fissato leggermente più in basso rispetto di Btp delle precedenti emissioni, che sono riusciti a toccare anche il 3,55%.
Nel caso dei Btp Italia, invece, il Tesoro ha comunicato un rendimento annuo minimo garantito pari al 2,15% e il loro rendimento complessivo definitivo potrà essere calcolato con le stesse modalità impiegate per i titoli emessi in precedenza.
Una volta conosciuta la parte di rendimento fissa, a sua volta comunicata alla chiusura del collocamento, i risparmiatori potranno cioè sommare a quest’ultima il valore ottenuto dalla rivalutazione all’inflazione. Se l’inflazione italiana rimarrà ad un livello piuttosto basso, come quello registrato nel mese di ottobre 2013, allora i Btp Italia potranno avere un rendimento molto vicino a quello del 2,85%, dato che li accomunerebbe, del resto a altri titoli con durata triennale, con redimenti intorno al 2,89%.
Ma i valori dell’inflazione potrebbero anche diventare molto più alti, nei prossimi mesi, o scendere ulteriormente.