Poco più di una settimana fa la Banca Centrale Europea ha rivisto ancora una volta il valore dei tassi di interesse, operando un taglio sul costo del denaro che ha portato quest’ultimo al minimo storico dello 0,25 per cento. In questi giorni, tuttavia, l’Istituto di Francoforte ha rilasciato i dati della sua analisi trimestrale, in cui ha tracciato un bilancio della situazione economica e finanziaria dell’Eurozona e dell’Unione Europea degli ultimi mesi.
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I nuovi dati sono riportati all’interno del bollettino trimestrale emesso dall’Istituto, che vi ha raccolto anche le statistiche relative alla percentuale di risparmio conseguito dai cittadini europei e all’andamento dei redditi a disposizione.
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Secondo la Banca Centrale Europea, dunque, nel secondo trimestre del 2013, i redditi delle famiglie europee non sono aumentati di molto, ma hanno acquisito solo un aumento dello 0,2 per cento su base annuale. L’aumento delle pressione fiscale e la riduzione dei redditi da capitale, pari allo 0,3 per cento, hanno infatti ridotto di molto le possibilità di crescita di questi ultimi.
E’ vero, tuttavia, che i redditi da lavoro dipendente nel corso del 2013 sono continuati ad aumentare e hanno avuto un incremento pari allo 0,5 per cento. Inoltre, l’inflazione, rimanendo a livelli piuttosto bassi ha impedito il loro deterioramento, che su base annua ha tuttavia raggiunto l’1,1 per cento.
Per quanto riguarda il tasso di risparmio delle famiglie europee, invece, il dato ha toccato il suo minimo storico pari al 12,8 per cento, a causa anche di un aumento dei consumi.