Durante il terzo trimestre dello scorso anno l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per scopi abitativi sia per finalità legate ad un investimento, è diminuito dello 0,5% in confronto al trimestre precedente e del 3,9% in confronto allo stesso periodo dell’anno 2013.
A comunicarlo è l’Istat. L’Istituto di statistica ha messo in evidenza che il calo congiunturale dipende solo esclusivamente dalla diminuzione dei prezzi delle abitazioni esistenti (-0,7%), mentre per quanto concerne le abitazioni nuove si registra un incremento dei prezzi in confronto al trimestre precedente (+0,7%); si tratta del primo incremento dopo due anni per il settore immobiliare.
Secondo l’Istat, inoltre, la flessione tendenziale dell’indice generale (la cui ampiezza si riduce da -4,9% del secondo trimestre a -3,9% del terzo) è strettamente relativa alle diminuzioni dei prezzi delle abitazioni esistenti (-4,8%) e delle nuove (-1,3%).
In media, secondo quanto contemplato nel comunicato, durante i primi tre trimestri del 2014 i prezzi delle case diminuiscono del 4,6% in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente (2013).
E’ questa la sintesi di un calo del 2,4% dei prezzi delle abitazioni nuove e del 5,5% dei prezzi di quelle esistenti.
La situazione mostra che vi sono dunque dei timidi segnali di ripresa per il mercato del mattone su tutto il territorio. Possono questi segnali essere uno stimolo per la ripartenza delle compravendite e per l’accensione di nuovi finanziamenti?
La speranza degli addetti ai lavori, di certo, è questa. In alcune regioni italiane, tuttavia, i prezzi sono rimasti per il momento invariati ma non è escluso anche in queste aree un netto calo congiunturale che di certo favorirebbe l’intero mercato e agevolerebbe gli acquirenti in tal senso.