Con il governo Monti l’imposta di bollo è divenuta una tassa che si applica alla maggior parte degli strumenti finanziari di risparmio, sia bancari che postali.
Vediamo quali sono i prodotti che sono colpiti dall’applicazione dell’imposta e in che misura questa influisce sul risparmio.
Imposta di bollo su conti deposito, polizze e conti titoli
Per questa tipologia di strumenti finanziari l’imposta di bollo si paga in misura dello lo 0,15% della somma depositata. Per chi detiene questi strumenti l’importo minimo annuo previsto è di 34,20 euro e il massimo è di 1.200 euro.
Imposta di bollo su conti correnti bancari, postali e su libretti postali
In questo caso l’imposta di bollo è fissa. Il suo importo è di 34,20 euro per le giacenze medie annue superiori a 5 mila euro.
Imposta di bollo su buoni postali dematerializzati
Per i buoni postali dematerializzati l’imposta di bollo a carico del detentore è pari allo 0,15% sul totale dei buoni con la stessa intestazione che superano i 5 mila euro per un importo minimo annuale di 34,20 euro.
Imposta di bollo su buoni postali cartacei
A partire dal 1° gennaio 2013 l’imposta di bollo per questi strumenti è dello 0,15%, con imposizione minima di 1,81 euro per buono. Non sono previste esenzioni per i depositi inferiori ai 5 mila euro.