Le tasse sulla casa, nel 2012, hanno portato nelle casse dello Stato e dei Comuni il 36,8% in più di quello che era stato raggranellato l’anno prima. Si parla di un bel capitale di 44,2 miliardi di euro e tutto si deve all’IMU che in qualche modo, oltre a reintrodurre la tassa sulla casa, le ha anche cambiato i connotati.
Per capire un po’ meglio quello che è successo in termini fiscali, Il Sole 24 Ore propone una retrospettiva della tassa sugli immobili. Molto è cambiato dal 2011 al 2012. Per esempio, nel 2011, il 25% circa dei ricavi prodotti dagli immobili in termini fiscali, erano da attribuire all’Irpef e all’Ires che portavano nelle casse dello Stato ben 8,2 miliardi di euro.
► L’Ue precisa sulle critiche all’Imu
Nel 2012, il gettito di Irpef e Ires sugli immobili si è fermato a 6,64 miliardi di euro e quindi vuol dire che la quota percentuale di questa tassa è scesa al 15 per cento. L’evoluzione è da legare alla reintroduzione dell’IMU che ha praticamente resettato l’Irpef sui redditi fondiari, quella che fino al 2011 era stata pagata dalle case non in affitto.
Molto importante, sicuramente, il dossier del dipartimento delle Finanze che ha quantificato l’imposta media pagata dai cittadini che rientrano nelle diverse fasce di reddito previste dal fisco. 23 milioni di contribuenti pagheranno circa 700 euro l’anno per l’IMU.